martedì 10 dicembre 2013

la via sacra dei profumi. Un'antica autostrada che attraversa deserti e montagne, tracciata per commerciare una resina speciale: l'incenso di Oman.

 La via dell'incenso partiva dagli attuali Oman e Yemen per arrivare sul Mediterraneo. Teoricamente si percorreva in due mesi. C'erano da coprire circa 2400 chilometri. Attraverso essa sono venuti in contatto mondi lontanissimi e diversi. Si sono toccate Europa e India, oltre che Arabia e Africa. Sono transitate merci, ma anche scienza, cultura e leggenda.

 Richiestissima, la preziosa resina veniva pagata in oro.

 Era usata come medicinale, nella cosmesi, per le imbalsamazioni ma soprattutto nelle funzioni sacre. Ovunque serviva a fini devozionali. E infatti il suo nome scientifico è Boswellia sacra.


In Oman la via dell’incenso è stata nominata da qualche anno dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Il viaggio lungo la via dell’incenso inizia in Dhofar, una regione a sud dell’Oman, nella penisola Arabica, dove si produce il miglior incenso del mondo.



Questo affascinante sentiero attraversa lo splendido paesaggio tra pianure, montagne e pascoli verdi smeraldo, dove cresce l’albero d’incenso del Dhofar, un albero senza foglie da cui si estrae la resina profumata.

La capitale del Dhofar è Salalah, uno dei principali porti lungo la via dell’incenso



L'incenso di Oman viene da Salalah, La qualità chiamata Hujari viene dagli alberi situati all'est della città.

 è una resina che viene raccolta dagli alberi, o per produzione spontanea, o dopo aver effettuato un’incisione sul tronco.

L'incenso di Salalah è considerato il migliore del mondo.

Ricco, opulento, dolcemente resinoso.

E' più denso anche di peso dell'incenso Somalo. Ne basta pochissimo e brucia a lungo.

 Quando lo si brucia non si scioglie come l'incenso somalo ma come lui brucia completamente senza mai fare alla fine l'odore di bruciato tipico degli incensi di qualità inferiore.






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